venerdì 12 giugno 2015

I trafficanti di Khatrax: Battle's remnants

Alcuni chilometri dal campo base, zona di guerra, poco dopo la fine della battaglia


Thoris Maugan era seduto su un pezzo di muro crollato, all'esterno dell'edificio in cui fino a poco tempo prima si trovava barricato il tecnoprete. Le sue ultime parole riecheggiavano nei pensieri del capitano. Iniziò a lucidare la sua lama, uno spadone ad una mano e mezza. La cura delle proprie armi era sacra nel suo clan, e lo trovava un lavoro ottimo per pacificare i pensieri e chiarirsi le idee. Inspirò a pieni polmoni, l'aria era densa di morte, i cadaveri nemici bruciavano ancora e l'odore di promezio pizzicava le narici di Maugan. Una volta abbandonato il pianeta avrebbe dovuto indagare all'interno del capitolo: troppi segreti circondavano persino le più alte gerarchie ed intendeva vederci più chiaro, per quanto fosse rischioso. Ma quelli erano pensieri che per ora lasciavano il tempo che trovavano, ed aveva questioni più urgenti di cui occuparsi: quel pianeta si era rivelato più interessante del previsto, ma anche più letale. Attraverso il fumo, nella semi oscurità calante del tardo pomeriggio, vedeva Astatis Baldion avvicinarsi. Sapeva cosa stesse venendo a dirgli.
"Capitano." Maugan rispose con un cenno. "Il corpo del tecnoprete è appena partito con una thunderhawk che lo porterà alla stazione orbitale, grazie al suo sigillo sarà possibile accedere alla sua nave senza rischi." - "Bene, questo potrebbe aiutarci a mettere insieme alcuni pezzi." - "Capitano, se permette vorrei aggiungere dell'altro. Abbiamo perso altri marine anche oggi, e non abbiamo ottenuto nulla. E questo perchè non abbiamo nulla da ottenere. Abbiamo solo quegli alieni, che tra poco cresceranno e ci attaccheranno dall'interno, mentre i nemici, infinitamente più numerosi di noi, ci assedieranno per riprenderseli con ogni mezzo. Dobbiamo eliminare quegli alieni finchè ne abbiamo la possibilità ed andarcene da questo pianeta. Non abbiamo nessuno da salvare e niente da prendere. Lei mi ha sempre detto che devo mettere il capitolo davanti a tutto per diventare capitano, bene: io metto le vite dei nostri marine davanti ad una futile battaglia per un mondo morto.". Maugan guardò Baldion con attenzione. La sua opposizione stava iniziando a diventare troppo tenace, avrebbe dovuto metterlo al corrente di ciò che aveva in mente prima o poi, ma era ancora troppo presto, non aveva ancora ben chiare le idee sul da farsi ed il campione non era ancora un problema così serio, così decise di rimandare. Prima che Maugan potesse rimettere Baldion al suo posto però il comunicatore vox dell'armatura segnalò una chiamata dal campo base. "Capitano, parla l'apotecario Sammandriel, mi riceve? Abbiamo un problema, Davian deve parlarvi e credo anche Morpheus. Richiediamo il vostro rientro al campo base." - "Ricevuto Sammandriel, il convoglio sta per partire. Raduna la cerchia interna, abbiamo varie cose di cui parlare. Tra poco saremo di ritorno.". Maugan interruppe la comunicazione e si rivolse a Baldion "A quanto pare le nostre conversazioni continuano ad essere interrotte, Astatis. Proseguiremo il discorso durante la riunione della cerchia interna se sarà necessario, ora dobbiamo abbandonare queste rovine piene di morti.". Baldion annuì e si incamminò verso i corazzati. Maugan guardò il marine allontanarsi: sapeva che gli era fedele, ma nel tentativo di fare ciò che riteneva giusto poteva rischiare di divenire una spina nel fianco. Si alzò a sua volta e fece per seguirlo quando sentì uno scricchiolio provenire dal tetto diroccato. Si voltò verso l'edificio. Il vento stava aumentando e faceva cigolare il caseggiato diroccato. Nell'aria il capitano sentiva ancora l'odore di morte e carne bruciata, ma un'orrenda puzza si era unita trasportata dal vento, una puzza di fango, di fogne. Maugan guardò ancora per un momento il tetto, poi si voltò e riprese a camminare verso il convoglio. Un piccolo detrito cadde dal tetto alle sue spalle ma non vi badò.

a bordo della nave gli space marine ritrovarono i seguenti fascicoli riguardanti il pianeta khatrax e il tecnoprete mendelov:


Gregorus Mendelov, tecnoprete dell’adeptus mechanicus

Ex magos genetor, da più di 530 anni lavorava come tecnoprete nei laboratori dove i semi genetici venivano clonati e utilizzati per la fondazione di nuovi capitoli di space marine.Nell’arco degli anni era riuscito a salire la scala gerarchica fino a diventare Magos e vicedirettore dei laboratori ma nell’671.M41 venne scoperto a fare esperimenti non consentiti su una partita di seme genetico nel tentativo di migliorarlo.
Il suo rango elevato e le sue conoscenza all’interno dell’adeptus mechanicus gli permisero di salvarsi dalla pena di morte, in un processo che venne fatto tenendo all’oscuro l’inquisizione il sacro sinodo dei magos gli concesse di redimersi rivelando quali fossero le partite di seme genetico che nell’arco degli anni aveva modificato, affinchè gli eventuali capitoli già creati potessero essere analizzati, ma egli si rifiutò sostenendo che i propri esperimenti, e la conoscenza che ne avrebbe ottenuto, valevano più della sua stessa vita.Stupiti dalla sua fede nei confronti del dio macchina i magos decisero comunque di salvarlo dalla pena capitale lo condannarono all’esilio obbligandolo a entrare nei ranghi degli explorator.Per una decina egli viaggiò nel segmentus ultima alla ricerca di archeo-tecnologie a bordo di un intercettatore classe fastus accompagnato solo da un piccolo esercito di servitori finchè 9 anni dopo la sua condanna l’inquisizione venne a sapere del processo e lo inserì nelle liste dei sospetti collaboratori degli eretici.Consapevole che l’inquisizione non avrebbe mai capito le sue ragioni mendelov da allora si diede alla macchia continuando però il suo lavoro come explorator al servizio del dio macchina.


Il tentativo di ripopolazione:
Nel 764.M41 il consiglio superiore del segmento diede l’ordine di dare il via a un tentativo di ripopolazione e ricostruzione di Khatrax.Sul pianeta venne inviato un contingente della guardia imperiale accompagnato da 10000 civili a cui venne affidato il compito di fondare una base stabile da cui far partire la ricostruzione della città formicaio.
Le operazioni di recupero proseguirono molto lentamente a causa della piccolezza della spedizione iniziale a cui era stato affidato il compito di recuperare e ricostruire una città di 2,5 miliardi di abitanti.
La popolazione crebbe, accompagnata dalla formazione di un culto benefico, il culto del flagello, dedicato al flagello dell'imperatore, distruttore dei nemici dell'imperium.
La piccola cittadina creata si espanse liberamente fino al 789.M41, anno in cui venne segnalata l'interruzione delle comunicazioni astropatiche con il pianeta.
Il consiglio del settore decise allora di mandare una nave da guerra della marina imperiale con il compito di scoprirne il motivo, ma al suo arrivo, 3 mesi dopo, i sensori della nave non rivelarono presenze vitali sul pianeta e le esplorazioni non diedero risultati.
Il rapporto suppose che la causa possa essere l'intervento dei terribili pirati xenos che da tempo scorrazzano nel settore, anche se accurati studi dei tecnopreti dichiararono di non aver rilevare traccia del loro tipo di armi.
Nel 790.M41 il consiglio decise di interrompere il tentativo di ripopolazione assegnando infine al pianeta Khatrax la classificazione di “mondo assassino”

Nessun commento:

Posta un commento