lunedì 1 giugno 2015

I trafficanti di Khatrax: As dust fall (1)

Il Chimera ripartì a tutta velocità. Fortunatamente, gli Astartes non sembravano intenzionati a inseguirli. Vihn Dysel, ufficialmente addetto al requiem pesante, ringraziò la Grande Divoratrice, poi prese il kit di pronto soccorso e iniziò a prestare le prime cure a Blashyrrk, il Riverito, il Magus. Nonostante avesse perso molto sangue, le ferite e le ustioni non apparivano più così gravi come poco prima, un'altro inequivocabile segno che la discendenza del Padre era forte in lui. Era ancora svenuto, ma si sarebbe svegliato presto e il suo umore sarebbe dipeso da ciò che il resto dell'armata era riuscito a recuperare dal campo di battaglia. E da quanto ciò si sarebbe rivelato utile.

Qualche ora più tardi, underhive:

L'umore di Blashyrrk aveva visto giorni migliori. La squadra comandata dal Gerarca Nih fu fortunata nell'essere stata completamente annientata in battaglia, perchè il Magus riversò contro di loro la maggior parte della sua furia e della sua frustrazione, tant'è che il suo scatto d'ira sfociò in un'onda psichica improvvisa e incontrollata, tale da far crollare a terra un paio dei suoi servitori personali, gli occhi ribaltati e la bocca schiumante. In quel momento, a rapporto da lui nella stanza dei drappi c'erano il Gerarca Heilus, l'Accolito DeRoque e Chelanius. I primi erano appena ritornati dal campo di battaglia, tutto sommato da vincitori, mentre il secondo temeva una punizione, avendo lui raccomandato Nih per il ruolo di Gerarca... Gli scatti d'ira erano davvero dei momenti pericolosi, perchè conducevano il Magus inquietantemente verso gli abissi della follia. Fu un bene che Heilus e DeRoque gli avessero portato delle buone notizie.

“Maestro – esordì Heilus – siamo riusciti a recuperare due delle casse. Al momento sono al sicuro, sorvegliate a vista dagli Accoliti.”
“Bene...molto bene. Finalmente posso posare il mio sguardo su guerrieri degni di portare i loro titoli e adeguatamente fedeli al Patriarca... Verrete premiati per i vostri sforzi, non temete. Ora però, laciatemi solo con Chelanius, poiché c'è molto di cui dobbiamo discutere.”
“Che le vostre ferite possano guarire in fretta, Maestro! Chiedete e vi obbediremo in qualsiasi cosa!”
Blashyrrk osservò attentamente i due lasciare la stanza. Due volti di cui valeva la pena ricordare i nomi. Dopo questa breve e rara considerazione (poiché il Magus del Culto del Flagello era più incline alla punizione che alla glorificazione), rivolse il proprio interesse verso Chelanius.
“Dobbiamo agire contro questi Astartes. Dobbiamo eliminarli prima che possano intralciare ulteriormente i nostri piani. E dobbiamo farlo senza ulteriori passi falsi.”
“Mio Signore, penserò immediatamente ad una strategia da adottare e...”
“Lascia perdere, Chelanius. È evidente che non sei portato.” disse una terza voce.
Spostando un drappo dopo l'altro, il Gerarca Lymant fece il suo ingresso nell'alcova del Magus.

4  Ore dopo la battaglia, nei pressi del relitto della nave caduta

Il capitano Maugan stava attraversando il campo base in costruzione, la zona attorno al relitto della nave era un buon punto per stabilire una testa di ponte e aveva quindi ordinato di fortificarla.
Le thunderhawk erano rapidamente scese portando tutto il necessario nonchè dei rinforzi decisamente necessari, inoltre stabilire il campo base attorno alla nave avrebbe permesso di sfruttare la stiva e le stanze per tenere le casse e l'equipaggio. Ma ogni cosa a suo tempo, ad essi avrebbe pensato dopo, ora si dirigeva al campo medico: l'apotecario lo aveva avvisato che Davian si era ripreso. Arrivato si diresse dal bibliotecario. "Davian. Felice di vederti ancora intero, tutto sommato. Mi è stato riferito quanto è accaduto, a quanto pare lo psionico nemico è dotato di grandi poteri per causare allucinazioni del genere persino in un marine." - "No capitano. Lo psionico nemico ha sicuramente grande capacità di attingere al Warp, ma non è il primo a saper fare qualcosa del genere, persino io o Morpheus potremmo." Maugan si fidava di ciò che il bibliotecario diceva: per quanto gli psionici fossero tenuti in grande considerazione nel capitolo e lui stesso si affidasse a Davian e Morpheus come luogotenenti, il capitano non era uno di loro e non si era mai interessato con precisione delle loro capacità. Davian proseguì: "Il problema è nel Warp stesso. Da quando siamo finiti in questa zona di bonaccia, in questo punto vuoto, ho sentito che qualcosa non andava. Prima sulla nave e poi durante la battaglia ho avuto forti difficoltà ad entrare in contatto con il Warp. E quando lo psionico nemico ha utilizzato i suoi poteri contro me e la mia squadra ho sentito una sorta di collegamento, come se i suoi poteri e questo "malfunzionamento" nel Warp avessero un'origine comune. Dovrò parlare con Morpheus appena possibile." - "Ciò che mi dici mi dà altro a cui pensare, a quanto pare abbiamo molto su cui indagare. Ora ti lascio, altre questioni mi attendono." Maugan fece cenno a Sammandriel, l'apotecario, di seguirlo fuori dal campo medico. "Sammandriel, ora che non devi più occuparti dei feriti ho un nuovo compito da assegnarti." Insieme si diressero all'interno della nave, fino alla stiva. Alcuni marine ne controllavano l'accesso, più di quanti l'apotecario si aspettasse di trovare a guardia di semplici casse, il che lo stupì. "Non hai ancora visto il contenuto delle casse, vero?" disse Maugan, notando l'espressione dell'apotecario. Ordinò ad un marine di aprirne una: all'interno si trovavano decine di uova, alcune già schiuse da cui erano usciti dei piccoli alieni invertebrati, a metà tra un polipo ed uno scarafaggio. "Tutte e tre le casse sono piene come questa. Difficile dire quanti siano, sembrano non mantenere una forma stabile il che rende difficile distinguerli. Il tuo compito sarà di studiarli. Ah, Sammandriel, ti raccomando di coinvolgere solo membri della cerchia interna e dell'apothecarion nella tua ricerca. Non so ancora in cosa ci stiamo cacciando."-"Sì signore.". L'apotecario sembrava affascinato dalle creature aliene. Maugan si sentiva decisamente xenofobico nei loro confronti, ma sapeva che non poteva lasciarsi guidare da tali istinti: dovevano sfruttarle per cercare di capire qualcosa in ciò in cui si trovavano, e forse sfruttarle per prendere un vantaggio sui nemici.
Uscito dalla stiva Maugan sperava di dover affrontare l'ultimo intrigo della giornata. Raggiunse gli alloggi dell'equipaggio, dove avevano rinchiuso il comandante ed i tre sopravvissuti. Lì si trovavano il sergente Irwing ed i suoi marine, i quali avevano recuperato l'equipaggio dalla nave e lo avevano protetto durante la battaglia. "Sergente, novità sui superstiti?"-"Abbiamo delle versioni contrastanti signore: i marinai sostengono di essere delle nuove leve e di essere stati imprigionati dal capitano e dal resto dell'equipaggio, di cui non ci sono superstiti, e di aver udito l'attracco di una nave e un conflitto a fuoco; il comandante sostiene che ci sia stato un ammutinamento e di essere imprigionato da giorni. Ovviamente qualcuno mente. C'è altro però: sono stato su Meghnada come sa, prima di essere riassegnato a questo clan quando venne costituito, ed ho affrontato spesso la minaccia Tiranide. Ho riconosciuto tra i nostri nemici dei membri di questa razza aliena, i genoraptor, e combattevano fianco a fianco con gli umani. Ma questi erano diversi, sembravano in grado di mutare, la loro forma era instabile." Maugan lo guardò con sorpresa. "Affascinante. Questa informazione potrebbe essere decisamente importante. Va' da Sammandriel alla stiva e riferiscigli quanto mi hai detto ed aiutalo nel suo compito, ma torna presto qui. Con questi uomini bisogna evidentemente forzare la mano per ottenere una risposta chiara e me ne occuperò personalmente. Se quando tornerai non avrò ottenuto una risposta inizia a tua volta l'interrogatorio del comandante."
Maugan si diresse verso una delle stanze dove si trovavano, separati, i tre marinai. Aveva quasi perso il suo bibliotecario, vari marine erano morti e aveva passato la giornata a fare a pezzi umani orrendamente mutati, e tutto ciò non certo per perdere tempo con delle canaglie; non aveva intenzione di aspettare l'indomani per sapere cosa diavolo fosse successo su quella nave e li avrebbe fatti parlare senza scrupoli.

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