lunedì 13 luglio 2015

I trafficanti di Khatrax: Calm before the storm


Underhive, poche ore dopo il fallimento della trappola all'avanguardia marine, vicinanze della chiesa del sommo padre



Blashyrrk scrutò le truppe. Nei loro occhi vedeva una grande varietà di pensieri ed emozioni. Gli Iniziati in larga parte erano molto tesi, madidi di sudore. I Confratelli erano più determinati, dal momento che in larga parte erano ex-soldati. Gli Accoliti erano perfettamente calmi, a loro agio. La sua generazione, in fin dei conti. Erano nati per questo, per portare la guerra ai nemici del Culto e ne andavano fieri. I Neofiti invece erano la solita banda scalcagnata. A volte ci si chiedeva quanto capissero effettivamente di ciò che gli veniva detto o mostrato. Non c’era nessun Genoraptor, ma questo era normale. In fin dei conti, loro per certo non capivano ciò che gli si diceva, ma avevano una comprensione istintiva del loro ruolo. Sapeva che poteva contare su di loro, i Prediletti, sarebbero comparsi al momento opportuno.



Gli ordini del padre erano stati chiari, non ammettevano replica, niente avrebbe dovuto varcare quella porta, niente avrebbe dovuto nemmeno avvicinarsi a quell'edificio, e il magus non aveva intenzione di fallire. Gli Astartes volevano sconfiggerli? Nel loro territorio? Un conto era una pattuglia, un altro era un intero esercito che gioca in casa. I Marine non avevano la benché minima idea di che cosa stavano andando incontro. Li avevano già sconfitti in qualche occasione, potevano farlo di nuovo. Si voltò verso Chelanius. Il fido Gerarca era avvolto nella sua vecchia armatura a carapace, un ricordino di quando faceva parte dell’Astra Militarum. Un tipo interessante, Chelanius. Fu tra i primi soldati su quel pianeta a voltare le spalle all’Imperium e ad abbracciare il Culto del Flagello. Iniziava ad invecchiare, ma ormai non aveva più importanza. Se non fosse morto in battaglia, avrebbe trovato il suo destino nell’Abbraccio. In qualsiasi caso, i loro destini stavano per compiersi. E magari, chissà, forse avevano già superato il punto di non ritorno…










“Fratelli, sorelle – esordì Blashyrrk – l’Abbraccio si avvicina, la Madre sta arrivando. Non perderemo questa battaglia”.
Breve. Determinato. Non aveva bisogno di ulteriori parole. Ognuno dei membri del Culto sapeva qual era la posta in gioco. Ognuno conosceva il proprio dovere. Non combattevano per il territorio, non combattevano per le risorse. Non combattevano nemmeno per la propria anima, né per proteggere “i propri cari”. Combattevano per il loro destino, affinché si avverasse.
Affinché potessero viaggiare liberi per le Stelle.

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