Underhive, poche ore dopo il fallimento della trappola all'avanguardia marine, vicinanze della chiesa del sommo padre
Blashyrrk
scrutò le truppe. Nei loro occhi vedeva una grande varietà di pensieri ed
emozioni. Gli Iniziati in larga parte erano molto tesi, madidi di sudore. I
Confratelli erano più determinati, dal momento che in larga parte erano
ex-soldati. Gli Accoliti erano perfettamente calmi, a loro agio. La sua
generazione, in fin dei conti. Erano nati per questo, per portare la guerra ai
nemici del Culto e ne andavano fieri. I Neofiti invece erano la solita banda
scalcagnata. A volte ci si chiedeva quanto capissero effettivamente di ciò che
gli veniva detto o mostrato. Non c’era nessun Genoraptor, ma questo era
normale. In fin dei conti, loro per certo non capivano ciò che gli si diceva,
ma avevano una comprensione istintiva del loro ruolo. Sapeva che poteva contare
su di loro, i Prediletti, sarebbero comparsi al momento opportuno.
Gli ordini del padre erano stati chiari, non ammettevano replica, niente avrebbe dovuto varcare quella porta, niente avrebbe dovuto nemmeno avvicinarsi a quell'edificio, e il magus non aveva intenzione di fallire. Gli
Astartes volevano sconfiggerli? Nel loro territorio? Un conto era una
pattuglia, un altro era un intero esercito che gioca in casa. I Marine non
avevano la benché minima idea di che cosa stavano andando incontro. Li avevano
già sconfitti in qualche occasione, potevano farlo di nuovo. Si voltò verso
Chelanius. Il fido Gerarca era avvolto nella sua vecchia armatura a carapace,
un ricordino di quando faceva parte dell’Astra Militarum. Un tipo interessante,
Chelanius. Fu tra i primi soldati su quel pianeta a voltare le spalle
all’Imperium e ad abbracciare il Culto del Flagello. Iniziava ad invecchiare,
ma ormai non aveva più importanza. Se non fosse morto in battaglia, avrebbe
trovato il suo destino nell’Abbraccio. In qualsiasi caso, i loro destini
stavano per compiersi. E magari, chissà, forse avevano già superato il punto di
non ritorno…
“Fratelli,
sorelle – esordì Blashyrrk – l’Abbraccio si avvicina, la Madre sta arrivando.
Non perderemo questa battaglia”.
Breve.
Determinato. Non aveva bisogno di ulteriori parole. Ognuno dei membri del Culto
sapeva qual era la posta in gioco. Ognuno conosceva il proprio dovere. Non
combattevano per il territorio, non combattevano per le risorse. Non
combattevano nemmeno per la propria anima, né per proteggere “i propri cari”.
Combattevano per il loro destino, affinché si avverasse.
Affinché
potessero viaggiare liberi per le Stelle.
Yeah bitchez
RispondiEliminaSe ve lo chiedeste, sono BB. Ho solo cambiato nome e avatar.
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