Underhive, quasi un giorno dopo l'invio delle coordinate, vicinanze del punto di rendez vous
Dal portellone sul tetto del Land Raider Maugan si guardava in giro. La totale oscurità dell'underhive era rischiarata solo dai fari dei veicoli e dai riflettori che ruotavano, illuminando momentaneamente le strutture diroccate. I tubi arrugginiti, i calcinacci che si staccavano, le poche porte ancora attaccate cigolavano, libere di ruotare. Il silenzio era innaturale, dopo quasi un giorno di marcia i marine non avevano più nulla da dirsi, pensavano solo alla battaglia imminente. Oltre il suono della colonna di corazzati Maugan sentiva solo lo sfrigolio delle lame che proveniva dall'interno del land raider. La cerchia interna si trovava nel possente corazzato, affilavano le lame, seguendo il culto delle armi caratteristico del clan. Quei marine non si erano ancora riuniti per combattere tutti insieme da quando erano su quel pianeta, e Maugan sapeva che probabilmente nulla nell'esercito nemico poteva competere con la furia di quelle macchine omicide.
Un acre odore di morte salì improvvisamente dal suolo. Il capitano si sporse e notò sulla strada numerosi cadaveri, segni della carneficina effettuata dalla sua squadra di ricognizione, erano giunti al punto di rendez-vous. E infatti, guardando davanti a sè, vide un gruppo di moto al centro della strada. Sopra agli edifici altri marine appiedati presidiavano il passaggio. Diede ordine alla colonna di fermarsi e scese dal corazzato, avvicinandosi all'unico marine che non si era voltato verso la grossa colonna corazzata appena arrivata. Era Davian, seduto sulla moto guardava fisso in avanti, nel buio. Il capitano lo chiamo più di una volta prima che si voltasse di scatto a guardarlo. Gli sembrò di vedere i suoi occhi completamente bianchi per un momento, prima che tornassero del colore abituale. L'armatura era ancora incrostata del sangue dei nemici, non si era interessato di pulirla nell'attesa. "Capitano. Li sento. Li stavo guardando. C'è qualcosa laggiù che non conosco, qualcosa di terribile. Sento che non abbiamo molto tempo.". La sua voce non sembrava più quella di un tempo, sembrava spiritato, eppure era una voce penetrante, determinata. Maugan guardava il suo bibliotecario e vedeva in lui la dimostrazione che doveva portare via i suoi marine da lì il prima possibile. Ma sapeva che doveva sconfiggere i nemici anche per un altro motivo, non erano finiti lì per caso, era destino che trovassero quel pianeta, avevano la possibilità di rendere forte il capitolo e dovevano sfruttarla, anche a costo di altri marine morti. Il capitolo andava prima di tutto. Si voltò e tornò nel Land Raider. "In marcia." ordinò nel vox dell'armatura. Erano consapevoli di non avere idea di cosa li aspettasse. L'ignoto era per natura terrificante per un essere umano. Ma loro non conoscevano la paura.