domenica 16 ottobre 2016

BG.04: Nel cuore dell'Elysium

770.M41, Hresh-Selain, pianeta Setthek, profondità delle tombe, zona delle celle aliene.
Lo schermo inizió a lampeggiare intensamente, "strano" pensó Drakir, se il segnale era arrivato fin laggiù significava che era succeso qualcosa di veramente importante.
La chiamata fu breve, Thokt era riuscito finalmente a recuperare l'elysium e ora toccava a lui andare a prenderlo.
Quando aveva accettato l'offerta di essere colui che accudiva il Maestro, di vegliare sui suoi frammenti, il criptek credeva che questo gli avrebbe dato potere, controllo, e invece passava le sue ore recluso, a attendere che gli altri recuperassero i pezzi, nulla più di di una guardia notturna.
"Peccato" riflettè, il nuovo soggetto si prospettava davvero interessante, quantomeno non era ancora morto a differenza di tutti gli altri, riattivando i ricettori auricolari riprese a sentire le urla, "zitto" ordinò all'umano riattivando il campo di stasi.
Da quella prospettiva poteva vederlo bene, il cuore del cataciano all'interno del torace spalancato, era sospeso a metà tra un battito e il seguente, pronto a rivelargli i suoi segreti.
Questa Catachan dava un raccolto davvero interessante, pensó mentre, allontanandosi, rimuoveva il sangue che gli ricopriva le mani.


Poco dopo, nelle profondità di Meghnada.
Le quattro zampe emisero un intenso suono metallico quando andarono a picchiettare sul marmo nero al di là del portale, schierate ai lati del dolmen due file di immortali formavano un corridoio al cui altro capo, ad attenderlo, si trovava Thokt.
Dopo i saluti formali i due patriarchi iniziarono camminare mentre il generale descriveva lo stato attuale della guerra, "La fazione umana ad ovest si è completamente ritirata in seguito all'arrivo di una loro flotta alleata, lasciando una buona parte della loro popolazione disponibile per essere raccolta e la razza extragalattica si è dileguata con la rinascita del loro biocostrutto primario, solo a sud oppongono ancora qualche resistenza ma dopo la distruzione della loro flotta aerea nella grande battaglia di qualche settimana fa è evidente che stanno solo cercando di prendere tempo."
Erano in una delle sale più esterne quando Drakir notó un'enorme pila di ragni ammassata, probabilmente la quasi totalità di quelli disponibili sul pianeta era andata distrutta, "un rischio notevole" disse indicandoli, conscio che se il generale non fosse riuscito a prevalere si sarebbe ritrovato senza la capacità di riparare efficientemente le perdite.
"Già, ma la battaglia è stata vinta e ormai il pianeta è sotto il nostro controllo, solo che..." il signore supremo si fermó e il criptek osservó interessato quel tentennamento "solo che ho una strana sensazione al riguardo, la fine della guerra è stata troppo rapida, due delle tre fazioni che abbandonano in un lasso così breve di tempo dopo una guerra così lunga.
È come se qualcuno avesse deciso che non lo stavamo più divertendo a sufficienza; come quando il maestro era in vita mi son sentito di nuovo una piccola pedina in balia di eventi che non posso controllare."
Drakir riflettè su quell'affermazione, per quanto vaga e lontana era impossibile dimenticare la sensazione di essere inermi che la presenza dello C'tan ti faceva provare.
Senza una parola entrambi i patriarchi ripresero a camminare, persi nei loro antichi ricordi, finchè il flusso dei loro pensieri fu interrotto dalla vista dell'elysium, colossale e perfetto, il solido nero si stagliava sull'orizzonte di dune che circondava l'ingresso al complesso tombale come una montagna di ossidiana orlata d'argento mentre i quattro portali emanavano una pulsante luce verdastra.


Circa un'ora dopo, sala centrale dell'Elysium
Attraversare un labirinto pentadimensionale per una creatura tridimensionale era come per un'ombra cercare di comprendere cosa fosse lo spazio reale, eppure le registrazioni parlavano chiaro, gli esseri chiamati "lictor" erano riusciti a giungere fin lì, nel nucleo, e a strappare 4 dei cristalli differenziali termoionici che sostenevano il campo di contenimento.
Il modo in chi si muovevano e la loro precisione indicavano un piano predeterminato, eppure il loro scopo ultimo era tutt'ora oscuro.
Giungendo finalmente nella sala centrale Drakir non potè che continuare a riflettere a tal riguardo, nonostante la rarità e l'antichità di ció che avevano preso pareva che i biocostrutti non si fossero soffermati abbastanza da poter creare degli effettivi danni permanenti.
Lo sguardo di Thokt fece capire al criptek che non era il momento per distrarsi a pensare a cose simili, erano finalmente giunti al suo cospetto.
Al centro della grande sala, alta almeno più del doppio di quanto il monolito sembrasse dall'esterno, una serie di scudi di metallo vivente, racchiudevano ció per cui avevano combattuto così a lungo.





I due patriarchi andarono alle rispettive console e inserirono il codice che avevano recuperato quando, arrivando sul pianeta cinque anni prima, avevano infettato il protocollo principale che gestiva le camere di stasi della dinastia lì sepolta, soggiogando così gli Oltep, i costruttori dell'elysium.
Mentre le porte si spalancavano la trappola scattó, all'interno un campo di neutroni diede origine a una singolarità spaziotemporale, un piccolo buco nero destinato a risucchiare chiunque cercasse di aprire quel vaso di pandora.
In risposta, a un gesto del signore supremo, decine di migliaia di scarabei iniziarono ad affluire come un'onda per contenere la singolarità, le trappole degli Oltep erano state previste con largo anticipo.




Drakir, camminando attraverso il mare di insettoidi, si avvicinó alla fenditura, e sollevó il globo metallico che aveva portato con se fino a quel momento, da esso enormi tentacoli di energia verde si prolungarono entrando nell'oscurità, strappando il tessuto dello spazio al suo interno e aprendovi un portale.
Attraverso di esso i due patriarchi videro, legata da gigantesche catene la più grande fusione di scheggie del maestro che avessero mai trovato, essa si agitava mentre torri scintillanti assorbivano da essa le energie che sarebbero servite a dare energia all'elysium e al planetoide da battaglia che originariamente gli Oltep vi avevano costruito intorno.




Iniziando a levitare, come se godesse di vita propria, la sfera voló nel portale e con un lampo di luce assorbì l'enorme frammento, dando luogo a una reazione a catena che inizió a far collassare l'interno dell'elysium.
Senza perdere compostezza i due attesero il ritorno del globo, mentre tutta la sala attorno a loro iniziava a svanire, privata dell'energia che sosteneva quella sacca di realtà, e con uno schiocco di dita di Thokt si teletrasportarono all'esterno del grande monolito in tempo per vederlo collassare al di fuori della realtà.
Il motore del planetoide era andato distrutto, e l'utilità di tutti gli altri pezzi con esso, ma non importava perchè presto il maestro sarebbe stato integro.